Lacrime sotto le Stelle

Story by valeriomassimo on SoFurry

, , , , , , ,


PROLOGO: Non portare interrogativi dove non ce ne sono.

Stargod, nudo e perfetto, si accorse di stare scodinzolando leggermente, inebriandosi dell'odore del suo...Sì, presto avrebbe potuto dirlo.

Max accettò il primo morso, delicato, alla base del collo serpentino.

Per ancora qualche ora, nessun fardello sarebbe stato posato sulle spalle di questo Dio...

KNIGHTS TEAM 7

Lacrime sotto le Stelle

...Ma non era, non si sentiva un Dio. L'uomo-lupo dalla bianca pelliccia esplorava la schiena del suo amante, mentre le sue attenzioni venivano ricambiate con eguale delicatezza. Una creatura che di umano non aveva niente, se non un po' della forma.

Max era un dragone. Una creatura senziente, membro di una delle tre specie dominanti di Altro Regno, Microverso.

Non era umana. Eppure, proprio con questo maschio, poco tempo prima, John Jameson si era letteralmente fuso, diventando una sola cosa con lui -un'esperienza benedetta dall'onnipotente Antesys in persona. E anche se la fusione era avvenuta per combattere contro il nemico, ugualmente era stato bellissimo! Un'intimità senza pari, un conoscersi fino al più intimo particolare, un'unione di corpo e mente che niente avrebbe solo potuto avvicinarsi ad eguagliare.

Si staccarono leggermente, continuando a fissarsi in silenzio, la promessa negli occhi. John -no, non avrebbe pensato a sé stesso come un Dio, ma solo come sé stesso- accarezzò con un artiglio una basetta di Max, sentendola soffice come seta...Dio, si sentiva tremare come un ragazzino al primo appuntamento! E dire che ne aveva, di esperienza...Ma era davvero così?

Solo da poco, John aveva accettato la propria omosessualità, repressa e nascosta per anni. La prima volta che aveva fatto l'amore con Kristine Saunders era stato bello...ma niente più di qualcosa di fisico, distaccato dal suo cuore -lei ne era stata felice, anche se aveva attribuito le sue esitazioni al suo carattere timido, alla novità della prima volta. E lui non avrebbe mai potuto farle del male. Non in quel momento. E la finzione era continuata.

Il lupo chiuse gli occhi contemporaneamente a quelli del dragone, mentre si scambiarono il primo bacio. Delicato. Intenso. Esotico di zanna contro zanna, di una lingua serpentina a solleticare il palato lupino, di labbra scagliose ma insospettabilmente morbide. Un bacio anche un po' goffo nella sua esplorazione, con le braccia che esitavano, con il desiderio che spingeva a stringere fino a sentire i muscoli dolere, e la prudenza di fronte alla vulnerabilità del momento.

Si staccarono, ansanti. John ricordava vagamente di avere sudato, la sua prima volta -adesso, espelleva il calore in rapidi ansiti, le spesse labbra stirate all'insù. Neanche Max sudava, ma il suo fiato era rovente, e l'affanno modellava i suoi potenti muscoli pettorali.

John accarezzò il petto di Max, indugiando contro il cuore, assaporando ogni battito. Sapeva che anche per il dragone era la prima volta -in senso stretto, visto che era vergine. E la sua gioia, la sicurezza, erano qualcosa di contagioso per il terrestre.

Max piegò un dito, e con la nocca accarezzò l'interno dell'orecchio lupino. John reagì con un verso ronfante, piegando la testa contro il dito. "Grazie, John. Grazie per avermi accettato. Io..."

Un dito artigliato accarezzò il muso, fra le narici. Inutile sottolineare l'ovvio, adesso. L'altra mano andò sul ventre rettiliano. Accarezzò là dove istintivamente pensava ci fossero i genitali, ma non trovò nulla...che...

Una fessura.

Era apparsa improvvisamente sotto il suo palmo. Per un momento, la sua mente andò agli ermafroditi, alla possibilità che...No: il pene emerse, già in erezione.

John deglutì. Certo, non poteva aspettarsi qualcosa di umano...pure, l'assenza dei testicoli, quella carne rossa, leggermente grinzosa per un tratto, umida di umori, era qualcosa da ispirare esitazione...

"Non..non va bene?" Max quasi pigolava, improvvisamente spaventato dall'esitazione del suo partner. "Posso...cambiare l'aspetto, se vuoi..." Era vero. Il dragone era un mutaforma, modificare l'anatomia sessuale sarebbe stato uno scherzo...

John accarezzò il sesso, passando gradatamente dall'esitazione alla sincera ammirazione, e ad un timore di ben altra natura! "Sai?" Sorrise, "Credo proprio che un pony te lo invidierebbe..." scosse la testa, e passò il palmo dai morbidi cuscinetti sotto il sesso, apprezzandone la notevole lubrificazione. A parte i rilievi, il pene del drago terminava in una punta gonfia, a goccia, con una doppia uretra ai lati.

John baciò brevemente il muso di Max. "Non cambiare niente. È te che voglio, non un simulacro. Non una finzione."

Si abbracciarono nuovamente. Max spinse istintivamente, quando la pelliccia strofinò contro di lui.

Una volta staccatisi, John si mise in ginocchio, ubriaco dell'odore erotico. Gli ultimi residui del suo vecchio io urlavano orrore e disgusto -avevano ragione? C'era qualcosa di sbagliato in qualcosa di così intimo fra due creature di specie diverse?

L'uomo-lupo levò lo sguardo, e incontrò quello di Max. E vi lesse la devozione e la fiducia che trasformavano la risposta in una sola parola: niente.

Il cuore gli batteva a mille, ma non era per la paura.

Tenendo il pene fra le mani, avvicinò la bocca. Piano, adesso...timidamente, leccò la punta, e poi il lato inferiore...Un sibilo rovente sfuggì dal suo amante, increspandogli la criniera. Ma Max non spinse, confidando nel suo lupo.

John aprì le fauci, e la carne scivolò fra le sue zanne. Non avendo avuto altri maschi, non poteva fare confronti, ma si sentì ugualmente sorpreso dalla durezza di Max. Volle fare una prova, e chiuse un po' la bocca, pizzicando la carne.

In risposta, sentì un paio di mani stringere come morse il suo cranio. Attraverso le vene penili, John seppe che il cuore del drago aveva accelerato come un treno in corsa!

L'uomo-lupo tirò la testa all'indietro, senza allentare la presa dei denti, accarezzando con la lingua ogni ruga, saturando le papille con il lubrificante fino a che credette di non potere sentire mai più altro sapore. Giunto alla punta del pene, spinse in avanti con uno scatto, fino a sentirlo toccargli la gola. E non era riuscito nemmeno a giungere alla base! Morse con appena più forza, strappando un gemito/sibilo prolungato.

John Fece appena in tempo a tirare un po' indietro la testa, prima che un primo schizzo di seme quasi riempisse la bocca -era incredibilmente denso, ricco come una spezia e caldo, più caldo dell'intimità di qualunque donna avesse mai amato!

John tolse la bocca dal sesso, ansimando leggermente, lasciandosi dietro un filo argenteo di quel seme. Si leccò le labbra, schioccandole. Aveva un'espressione che solo la parola 'comica' poteva descrivere. "Oh...Oh...Santo..."

"J-John?"

In preda alla frenesia, l'uomo lupo cambiò posizione. Non si alzò in piedi, ma si voltò, e si mise a quattro zampe. Spostò la coda, e tenne sollevato il bacino. "Ora, Max. Montami ora, mio drago."

E Max si chinò. Stargod era il suo Dio, ed era pronto ad offrire la gola per primo...Era dalla notte dei tempi, che un lupo ed un drago non si erano accoppiati, ed ora la leggenda stava per rivivere..!

Il pene sfiorò l'ano -così piccolo! E se lo feriva, se...

John voltò la testa, a lanciargli lo stesso sguardo rassicurante che Max aveva avuto per lui poco prima. Fu lo stesso lupo, a spingersi contro di lui, delicatamente, per aprirsi meglio.

E Max spinse.

John guaì pietosamente! Le orecchie gli si erano appiattite, e il suo corpo era un fascio di muscoli tesissimi e tremanti. "Fa male?"

Un male cane! Pensò l'uomo-lupo, che comprese quanto si fosse avvicinato alla realtà quando aveva menzionato il pony! Sentiva i muscoli rettali cercare di espellere a tutti i costi l'enorme corpo estraneo... "Spingi. Ti prego, spingi ancora!"

Max rinforzò la presa contro i fianchi del suo partner, e obbedì. Superò i due anelli carnosi, entrò fino a quando non fu certo di non potere andare oltre!

John sentì il dolore svanire gradatamente, rimpiazzato da un senso di piacevole calore, da sensazioni mai provate prima! E comunque, con tutto il lubrificante che Max stava producendo, la penetrazione era stata persino meno dolorosa di quanto temuto!

Gli istinti presero il sopravvento. Il dragone abbassò il corpo fino a sdraiarsi completamente sulla schiena rovente di John. Le sue braccia scesero ad accarezzargli il petto e l'addome e i fianchi con un ritmo e delicatezza che aggiungevano nuovi livelli di piacere all'accoppiamento. Max poi stese il collo, e lo portò sotto la gola del lupo, strofinandolo con la cresta come avrebbe fatto per un suo simile. La sua penetrazione era un ritmo curiosamente lento, come se l'inseminazione non fosse che una parte minore nel quadro di quel momento.

John, il ritmo del cuore un po' più placato, sollevò una mano, e accarezzò il muso che strofinava contro il proprio. La lingua serpentina saettò sulle labbra lupine, che raccolsero l'invito aprendosi appena per farla passare. Accarezzò le zanne, esplorò ogni angolo della sua bocca. La coda si avvolse a una gamba come un pitone intorno a un albero.

E avvenne! Max era praticamente avvolto al corpo del suo amante, quando ogni muscolo si irrigidì come il ferro; le sue ali si spiegarono in tutta la loro fierezza, e iniziarono a battere ritmicamente, creando una fresca corrente. Due degli anelli penili oltrepassarono l'ano. Pochi di quei colpi, e il lupo fu letteralmente riempito del seme del drago. Gli artigli bianchi scavarono solchi paralleli nel terreno, e John si sentì come benedetto nell'accogliere in sé la cosa più importante che un essere vivente potesse dare di sé!

Non seppe neppure quanto tempo era passato, non volle saperlo, quando sentì l'erezione scemare. Max si era sciolto da lui, e stava già ritirandosi... "No!"

Il drago si fermò. "Come..?"

Restando nella sua posizione, l'uomo-lupo cercò di alzare il bacino. "Esci piano...Voglio che il tuo seme resti in me. Tutto."

Max si alzò in piedi, facendo attenzione a tenere sollevato John come chiestogli. Quando l'erezione si staccò, c'era appena una traccia di sangue sullo sfintere. Max si chinò a leccarla, e poi ripulì le gambe dal poco seme fuoriuscito. Sorrise, sentendo John schioccare le labbra sotto quelle attenzioni.

Quando ebbe finito, Max si sdraiò accanto al suo lupo in un abbraccio sopra un'ala distesa, l'altra sopra di loro come una coperta. "Max...Grazie." Il lupo leccò il muso del drago. "Quelle carezze...è..?"

Max annuì. "Una parte del nostro rituale. Durante l'accoppiamento, la nostra pelle diventa molto sensibile; sapere accarezzare e strofinarsi, legarsi fino a diventare uno, è molto importante. Dicono che più si è capaci di stimolare, più numerose saranno le uova."

John accarezzò l'ala sopra di loro, indugiando sull'artiglio, che si strinse leggermente fra le sue dita. Una membrana così apparentemente delicata, così calda... "Mi sarebbe piaciuto essere un drago, in quel momento, sentire il cielo intorno a noi...Deve essere uno spettacolo, guardarvi volteggiare nell'aria e...Max?"

Adesso era il turno di Max, di avere un'espressione di comico stupore. "Tu credi che...ci accoppiamo in aria?"

Un aggrottare perplesso di fronte. "Non è così? Non sbattevi le ali per simulare il volo..?"

Dapprima un sibilo, poi una risata a denti stretti uscì dal dragone. Max baciò il tartufo del naso di John, e accarezzandogli il muso, disse, "No, no...Niente affatto! Sbattevo le ali per raffreddarci! Non mi dire che non stavi ansando, avevi una certa lingua di fuori! Ma te l'immagini, due draghi a farlo in aria? Un vuoto, e..."

John lo immaginava benissimo, adesso -il più bel momento della tua vita, e improvvisamente *puf* ti ritrovavi fra gli alberi in una posizione più articolata di tutte quelle del Kamasutra messe insieme...Sì, era davvero una cosa buffa..!

John fece per ridacchiare, ma gli venne fuori un improvviso *burp!*

Istintivamente, si mise le mani a serrarsi il muso, le orecchie roventi dall'imbarazzo! Uggiolò -Dio, come avrebbe voluto morire lì e ora!

Max, per contro, sembrava sinceramente ammirato. "Hmm, complimenti al cuoco, giusto?" E gli accarezzò lo stomaco pieno.

Fu un commento talmente inaspettato, che l'uomo-lupo scoppiò in una fragorosa risata liberatoria, reggendosi la pancia, sicuro che se avesse avuto i condotti lacrimali, si sarebbe messo a piangere dal gran ridere! Max lo imitò a pieni polmoni, in un verso modulato e ricco, cristallino in contrasto con il quasi ringhio allegro di John.

John smise di ridere, ed ascoltò quel verso come una rara canzone. Quando Max smise, entrambi si misero seduti, i loro corpi illuminati da un'aureola argentea. "Max?"

Max si appoggiò alla schiena di John, il collo rannicchiato sotto la gola del lupo. "Hmm?"

"Come è stato...abitare dentro un uomo?" si riferiva, naturalmente, a Maxwell Dillon, alias Electro. Anni prima, quando Arisen Tyrk dominava Altro Regno, Max era fuggito sulla Terra alla ricerca di Stargod -ma era troppo debole per il passaggio dimensionale, ed era dovuto entrare sotto forma di lampo elettrico dentro il primo ospite disponibile. Dillon.

Max esalò un profondo respiro. "Come uno stupro. Era un uomo meschino, John. La fusione, con lui, era stata qualcosa che ancora oggi mi fa sentire sporco. Ha abusato di me in ogni modo possibile, mi ha negato uno spazio nella sua mente...Ha posseduto delle donne, e alcune le ha costrette con il mio potere. Sentivo la paura delle poverette, e il sadico piacere di lui...

"Potrei contare sulle dita le occasioni che ho avuto di cercare di liberarmi. Se non avessi percepito la tua presenza, quel giorno, sarei ancora..."

John si accorse che il poveretto stava tremando. Accarezzò la sua mente con pensieri tranquilli. Appoggiò la testa al petto azzurro.

Il dragone ricambiò le carezze, indugiando lungo la coda, pettinandola.

John accarezzò i fianchi. Leccò vigorosamente una spalla, alternando la lingua a brevi morsetti delicati...*?*

Levò la testa. "'Pulcino'?"

Max annuì. "Sei come un pulcino, John. Hai la stessa devozione nello sguardo che un pulcino ha per la madre; egli non ha ancora sviluppato del tutto le sue ali, che già vorrebbe volare con lei, e lottare come un adulto per difenderla. Dentro di lui c'è il potente dragone pronto per spiccare il volo, ed è ancora così fragile che lo proteggeresti per sempre. Il mio pulcino."

John si strinse a lui con nuovo vigore -quante volte suo padre lo aveva chiamato 'ragazzo', facendolo sentire un incapace? Quante volte aveva voluto essere 'adulto' a tutti i costi, diventare un eroe non perché lo volesse J.J. Jameson, ma perché nessuno potesse dargli più del 'ragazzo'?

Pulcino. Ed era così vero. Era ancora così fragile, così nuovo a questo amore, che una sola parola, ora, avrebbe potuto spezzarlo per sempre...E come un pulcino nella madre, il lupo poteva confidare con sicurezza nel drago, trovare in lui un riferimento, una stella nella notte... "Max? Cosa..?"

Il dragone si staccò da lui. Si mise sdraiato sulla schiena, le ali spalancate, gli occhi accesi da una nuova trepidazione. "E' il mio turno di ricevere la tua essenza, John. Voglio il tuo dono in me."

Mettendosi in ginocchio, John deglutì. Il suo naso andava per conto proprio, cogliendo i potenti ferormoni del rettile. Il suo corpo reagì automaticamente. Sentì l'erezione crescere. E fu allora che, per la prima volta, studiò consciamente la propria anatomia.

Ricordava vagamente di essersi masturbato selvaggiamente, quando era solo Man-Wolf, ed era intento solo a soddisfare le sue pulsioni più elementari ed aggressive represse per anni...Erano ricordi labili, misti a cose su cui preferiva non indugiare...

L'uomo-lupo si sfiorò la fodera penile, attaccata all'addome proprio come quella di un lupo -buffo, l'unica occasione che ebbe per ammirarsi fu durante la sua prima avventura in Altro Regno, quando si tolse la maledetta uniforme presunta a prova di radiazioni, per indossare l'armatura di Stargod. E allora c'era stato il tempo di pensare a tutto tranne che al sesso, poco ma sicuro!

Max si batté una mano sul petto, invitante. John annuì, e si sedette a cavalcioni del torace. Max stese il collo serpentino fino a sfiorare la fodera penile col muso. Inspirò profondamente, assaggiò l'aria con la lingua, prima di strofinarla contro l'apertura.

John sobbalzò, e spinse in avanti. La Lingua entrò nella fodera.

John chinò lo sguardo, osservando con curiosa meraviglia l'organo formare un rilievo mentre danzava ad accarezzare il tesoro nascosto. Le mani di Max sembravano anch'esse ballare sui suoi glutei, comprimendoli, carezzandoli...

Poi, un dito scaglioso artigliato sfiorò l'ano ancora sensibile. Lo penetrò leggermente.

John ringhiò, non sapendo più da che parte spingere. Sentì la mano di Max afferrare la sua fodera, tirare all'indietro.

John guardò la propria erezione in tutta la sua gloria, un membro rosso e dalla pelle così sottile da essere trasparente, percorsa da infinite vene blu. Proprio come quello di un lupo, il pene presentava un bulbo duro alla base, e la punta era quasi piatta, con un'uretra in basso leggermente allungata.

Volle sentire com'era in mano...ma quando il palmo lo toccò, gli scappò un uggiolio di dolore! L'aria fredda aveva seccato il lubrificante, ed ora faceva male tenerlo esposto!

Max intervenne scostando gentilmente la mano, e prese il sesso in bocca. Il calore e la saliva riaccesero la circolazione, e con essa il piacere. John afferrò la testa del drago, e spinse con decisione fino a sentire il muso contro il pube. Spalancò la bocca ansante. Gocce di saliva caddero dalla lingua pendente da un lato sul petto scaglioso. La sua coda era un metronomo impazzito.

Max pizzicò la carne con denti più aguzzi di quelli del suo Dio, sorprendendosi della sua tenerezza. Succhiò con polmoni capaci di creare un vuoto quasi perfetto. Il latrare di John era musica per le sue orecchie; avrebbe volentieri prosciugato i testicoli di tutto il loro seme, in quel modo...ma non era così che doveva andare, non stanotte. Quando sentì in gola le prime gocce di liquido precopulativo, seppe che era il momento.

Tirò indietro la testa, non senza accarezzare con forza un'ultima volta con le labbra, assicurandosi di lasciare una copertura abbondante di saliva. John capì, e si alzò in piedi. Si spostò all'indietro, e contemplò l'apertura anale -anche in questo caso, appena un fessura.

John si inginocchiò, e annusò, beandosi di quella fragranza nuova, esotica. Quando iniziò a leccare per lubrificarlo, Max emise sibili lenti.

Appena finito, si afferrò il pene, e lo accostò all'apertura. Guardò Max, che annuì -fiducia totale, vulnerabilità fatta volontà.

John entrò. Non poté evitare di strabuzzare gli occhi -Dio, era rovente! Sentì il pene pronto a esplodere, tale fu l'effetto. Il sorriso che sfoggiò avrebbe potuto spaccargli il muso in due. Semplicemente, in quel calore, in quella stretta, si perse. Afferrò l'incavo delle cosce di Max, e spinse fino a che non sentì lo sfintere chiudersi dietro il suo nodo. Ora erano legati, e sarebbe stato così fino a quando non avesse inseminato il suo compagno. Nessuna finezza, nessuno schema -solo l'istinto di fare in fretta, di assicurarsi di dare tutto di sé.

John si chinò ad arco sopra Max, facendo scattare le mascelle, ringhiando. Spingeva con una tale forza da spostare in avanti il corpo ben più pesante del suo. La sua coscienza si fuse con tutto quello che li circondava, fin dove arrivava il suo sguardo, e ovunque, mentre sentiva la pressione crescere nei testicoli...

Raggiunse l'orgasmo in fretta, vero -ma fu qualcosa di così intenso, di così potente da rasentare la soglia del dolore. All'inizio, si era aspettato di mettersi a ululare, per celebrare quel momento. Invece, i muscoli guizzanti come mercurio tesi allo spasimo, l'uomo-lupo serrò i denti, tirando indietro le labbra fino a scoprire una paurosa forbice di zanne lucide di luce lunare. Un sibilo sfuggì attraverso i suoi denti, e sapeva di possedere un'espressione tremenda, accentuata dalle orecchie completamente piatte contro il cranio. Ma quello che trasmise in quel momento con tutto il suo potere era una canzone di gioia feroce -che il mondo intero lo sapesse, adesso! Il cavalcavento, la Furia, il grande dragone era il suo compagno, il portatore del suo seme, una parte della sua anima! Che nessuno osasse mettersi fra loro, ne' ora ne' mai!!

Quasi non si accorse di crollare sul corpo di Max. Tanta era stata l'energia spesa, che la sua erezione già era scemata e rientrata nella fodera. Ansava, uggiolava, spaventato dalla sua stessa prova di forza, dalla...

Come un raggio di Sole nella tempesta, Max entrò nei suoi pensieri frenetici senza ne' capo ne' coda.

"Davvero?" John accolse volentieri le braccia che lo strinsero contro il familiare battito del cuore, braccia che accarezzarono la sua testa come ad un cucciolo. "Max, ero un animale in calore. Come se..."

"Ed è proprio quello che doveva succedere, pulcino mio. Un amante è così, nel momento supremo. Mi hai trattato come un membro della tua specie, come io con te. E...forse non te ne sei accorto, ma lo hai detto letteralmente a tutti; a tutti coloro con una mente aperta, recettiva...Grazie. Ti..."

"...Amo." Uno a concludere l'altro, legame mentale e di anima. Fusi restando separati. Il legame invincibile.

John pettinò la cresta. Lo aveva detto. Lo aveva detto credendoci. Era innamorato, non più una cotta immaginaria o passeggera...Era la dichiarazione a colui che lo avrebbe accompagnato nel bene e nel male, in povertà e salute...

John sapeva che i legame coniugale fra i lupi era quello più saldo, che andava oltre la morte...E negli occhi ambrati di questo lupo c'era la promessa di un simile legame. E vide negli occhi del drago la stessa promessa...Eppure...

...Eppure, non sarebbe stato questo, a venire ricordato nelle leggende.

L'essenza del ricordo sarebbe stata condensata in una piccola cosa. Un frammento tempestato di stelle che cadde sul petto del dragone, infrangendosi in una pioggia di gocce di luna.

Una lacrima. Poi un'altra. Lacrime dal Dio che non poteva piangere. Lacrime di gioia pura, che colarono lungo il muso lupino unito in un tenero bacio con quello del drago. Un piccolo miracolo concesso da Antesys, la Sua Benedizione a suggello di un nuovo patto.

Da qualche parte, nell'immensa foresta di Altro Regno, si levò un coro di lupi.

Note: La serie 'Knights Team 7' a cui fa riferimento questo episodio non possiede normalmente toni erotici. Più semplicemente, volevo togliermi la soddisfazione di narrare un 'dietro le quinte' della mia porzione di universo narrativo MarvelIT. Scrivo diverse serie per il sito www.comicus.it/MarvelIT insieme a tanti altri geniali e volenterosi martiri della fan fiction.

Se per questa stria desideraste farmi tanto male fisico, chiamate una fattucchiera. Per info, complimenti (sempre benvenuti!) e qunt'altro, scrivetemi a [email protected]

Arroo!